Gli ultimi dati ISTAT mostrano una variazione congiunturale del PIL nel secondo trimestre 2019 pari a zero (dopo un +0,1% nel primo).
Mi è capitato di sentire alcuni fan filo-governativi che, disperati per i ripetuti risultati deludenti, cercano di far passare l’idea che in realtà la situazione è quasi positiva perché si sono ridotte le distanze rispetto alla crescita media europea. In pratica dicono che in passato la crescita del pil era effettivamente più elevata ma solo perché tutti gli altri paesi europei crescevano molto più di noi. Con questo governo la crescita è rallentata ma abbiamo recuperato distanza dagli altri paesi.
Ma è vero tutto questo?
Tale argomento in parte era già stato trattato in un grafico ma considerando solo i dati annuali e un confronto con l’area euro. In questo caso il confronto è con l’intera Unione Europea e per avere dati più dettagliati e aggiornati si fa riferimento ai valori trimestrali congiunturali (fonte Eurostat). Ecco i dati delle variazioni del PIL a partire dal primo trimestre 2016:
I valori in blu con la differenza tra la variazione italiana e quella dell’UE sono stati inseriti da me.
Come si vede non si nota nessun miglioramento rispetto al precedente governo e legislatura, anzi, c’è addirittura una certa tendenza al peggioramento. I dati di questi ultimi trimestri sono quindi negativi sotto ogni punto di vista.
Fonti
I dati delle variazioni trimestrali del PIL sono tratti dal sito Eurostat sezione “Economy and finance; National accounts (including GDP); Complete database; Quarterly national accounts; Main GDP aggregates; GDP and main components (output, expenditure and income) (namq_10_gdp).
Dalla finestra che si apre aggiungere alla sezione “Unit of measure” (con il tasto +) la voce “Chain linked volumes, percentage change on previous period”. A questo punto selezionare nella sezione “seasonal adjustment” la voce “Seasonally and calendar adjusted data”.
Potete seguire anche un link diretto alla tabella.