(aggiornamento dati secondo trimestre 2019)
Il PIL nominale destagionalizzato del secondo trimestre risulta pari a 442,45 miliardi di euro (dati ISTAT).
Se si considera come acquisito il PIL del primo trimestre (441,94) e si ipotizza che il PIL non cresca rispetto a quanto detto sopra e rimanga lo stesso per i restanti due trimestri, alla fine avremmo un PIL annuale pari a 1769,29 miliardi (441,94+442,45*3).
Per quanto riguarda il debito pubblico, a giugno ha raggiunto i 2386,20 miliardi.
Anche in questo caso si ipotizza che rimanga costante per i restanti due trimestri, quindi invariato.
Il rapporto annuale tra la proiezione del debito e del PIL detta sopra è del 134,9%.
E’ una proiezione basata solo su due trimestri, quindi è suscettibile di variazioni (in eccesso o in difetto). Il risultato provvisorio ottenuto rimane comunque un valore elevato se si considera che si parte da un rapporto debito-PIL nel 2018 del 132,2% e quello stimato dal governo nel DEF per il 2019 è del 132,6%.
Il valore è anche peggiorato rispetto alla stima fatta in precedenza sul primo trimestre (vedi il testo di seguito). Considerate che nel frattempo alcuni valori statistici possono aver subito delle piccole rettifiche.
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(4 giugno 2019 – stima primo trimestre)
E’ un po’ presto per fare queste valutazioni, comunque, dagli ultimi dati trimestrali rilasciati dall’ISTAT (1° trimestre 2019) risulta un PIL nominale destagionalizzato pari a 442,14 miliardi.
Se si ipotizza che il PIL nominale non cresca e rimanga lo stesso per i successivi tre trimestri, alla fine avremo un PIL annuale pari a 1.768,56 miliardi (442,14*4).
Nel frattempo a marzo il debito pubblico ha raggiunto i 2.358,80 miliardi.
Anche in questo caso si ipotizza che rimanga costante per i successivi tre trimestri, quindi invariato.
Il rapporto annuale tra la proiezione del debito e del PIL detta sopra è del 133,4%.
E’ una proiezione basata solo sul primo trimestre, quindi è suscettibile di variazioni. Rimane comunque un valore elevato se si considera che si parte da un rapporto debito-PIL nel 2018 del 132,2% e quello stimato dal governo nel DEF per il 2019 è del 132,6%.
Peraltro tale proiezione di un debito/PIL peggiore del previsto conferma quanto era stato scritto in precedenza a proposito delle privatizzazioni fasulle inserite nel DEF 2019.
I grossi casini per far tornare i conti della finanziaria 2020 saranno quindi molto influenzati anche dai probabili pessimi risultati del 2019.
06/06/2019 – aggiornamento
Anche la Commissione Europea nel rapporto primaverile sullo stato dei conti italiani ha previsto un debito/PIL per il 2019 più elevato delle stime del DEF, pari al 133,7%.
Per il 2020 la Commissione ha previsto di raggiungere il 135,2%, anche se in questo caso si considera la mancata applicazione delle clausole di salvaguardia IVA pari a 23 miliardi (che valgono 1,3 punti percentuali), come d’altra parte ha ribadito più volte il Governo italiano. Aggiungendo lo 0,3% di privatizzazioni fasulle inserite nel bilancio 2020, si arriva più o meno proprio alla previsione della Commissione.
Fonti
I dati sul PIL trimestrale sono tratti dal sito web Dati ISTAT sezione “Conti nazionali; Conti e aggregati economici nazionali trimestrali; Principali aggregati del prodotto interno lordo”.
I dati sul debito pubblico sono tratti dalla base dati della Banca d’Italia sezione “Principali indicatori; Finanza pubblica; Debito delle amministrazioni pubbliche; Amministrazioni pubbliche: debito lordo”.