Lavoratori dipendenti per tipologia di contratto in Italia (1992-2021)

Vediamo come sono variati nel tempo i contratti di lavoro dipendente a tempo determinato e indeterminato, con un occhio anche ai lavoratori indipendenti.


(aggiornato con i dati 2021)
Lavoratori per tipologia di contratto in Italia (1992-2021)Lavoratori dipendenti per tipologia di contratto in Italia - percentuali (1992-2021)Partendo da totale dei lavoratori dipendenti, si può notare come ci sia stata una crescita a partire da metà anni ‘90 fino al 2009, anno della grande crisi dal quale la tendenza è variata al ribasso fino al 2013. Dal 2014 si assiste ad una netta ripresa, tanto che il numero dei lavoratori ha superato già da qualche anno il picco che era stato raggiunto prima della crisi.

Queste tendenze, tutto sommato meno negative di quanto ci si aspetterebbe, erano già state confermate nel grafico sul mercato del lavoro, nel quale si era visto che la percentuale di occupati mostra proprio da circa metà anni ‘90 una certa tendenza a crescere a scapito degli inattivi.

Con la grave crisi covid del 2020 c’è stato un notevole calo dei lavoratori dipendenti che comunque è stato riassorbito completamente già durante il 2021.

L’andamento dei contratti a tempo indeterminato, che sono la larga maggioranza, è simile a quello dei contratti totali. Una discrepanza più significativa la si nota negli ultimi anni, con una tendenza a crescere presente ma meno marcata.

Tale differenza rispetto all’andamento totale deriva da una crescita dei contratti a tempo determinato, in particolare nel biennio 2016-17. Tale tipo di contratti mostra comunque una lenta crescita in quasi tutto il periodo considerato.

Possiamo dire che dal 2008 la crescita dei lavoratori dipendenti deriva esclusivamente da contratti a tempo determinato, visto che quelli a tempo indeterminato da allora non sono cresciuti.

La diversa tendenza di questi due contratti la si nota bene nel grafico con le percentuali, con il calo della quota a tempo indeterminato, comunque abbastanza lento.

A fine 2021 su un totale di lavoratori dipendenti di 17.864.078, i contratti a tempo indeterminato sono 14.836.012 (l’83%), mentre quelli a tempo determinato sono 3.028.066 (il 17%).

Per quanto riguarda i lavoratori indipendenti (gli autonomi) si può notare una certa continua tendenza a calare a partire da metà anni 2000. A causa di questo nel complesso il numero degli occupati fa fatica ad andare oltre al valore del 2008.

Nel 2021 il numero dei lavoratori indipendenti è di 4.927.085, mentre il totale degli occupati è di 22.791.161.

Per finire vediamo un grafico che riepiloga le quote percentuali delle categorie viste in precedenza sul totale degli occupati:

Lavoratori per tipologia di contratto in Italia - percentuali (1992-2021)Risulta evidente la crescita del lavoro dipendente rispetto a quello autonomo.

Tale andamento si riflette ovviamente anche sulle varie tipologie di contratto. La quota a tempo indeterminato sul totale degli occupati risulta con una leggera tendenza a crescere nel tempo, mentre in precedenza tendeva a calare.

 


Fonti

I dati sono tratti dal sito web Dati ISTAT sezione “Lavoro e retribuzioni; Offerta di lavoro; Occupazione; Occupati – dati trimestrali destagionalizzati; Posizione professionale, carattere occupazione”.

 

Precedente Strumenti di politica monetaria non convenzionale della Banca Centrale Europea (2014-2021) Successivo Morti per mese in Italia nel periodo covid-19