Reddito famigliare netto e individuale netto in Italia (1967-2016)

Negli ultimi anni, tra crisi economiche e difficoltà varie, è diventata di moda la nostalgia per i “bei tempi andati”; 40, 50 o addirittura 60 anni fa, quando gli italiani godevano di maggiore ricchezza e benessere. Quanto c’è di vero?


(aggiornato con i dati del 2016)

In fondo in quel lontano passato il PIL aumentava ancora velocemente, il lavoro era garantito, gli stipendi crescevano, la pressione fiscale era bassa, l’euro e l’Unione Europea non esistevano e nemmeno la globalizzazione. Insomma, per chi la pensa in un certo modo, era un vero paradiso; non c’è da stupirsi che sia venuto fuori questo fenomeno nostalgia.

Certo, già osservando come il PIL reale sia variato nel tempo, ci si dovrebbe fare un’idea di come sia cambiata la ricchezza in Italia. Ma il PIL rimane un valore troppo generico e poco comprensibile se lo scopo è quello di misurare quanti soldi una persona riesce a mettersi in tasca. In questo caso, la migliore unità di misura a cui si può far riferimento è il reddito netto, ovvero il reddito che rimane dopo aver pagato il fisco.

Dai rapporti statistici della Banca d’Italia (vedi fonti a piè pagina) sono state tratte due serie di valori: una relativa al reddito netto della famiglia (nucleo famigliare); l’altra relativa al reddito netto individuale.
Del primo è stato preso in considerazione il valore mediano, in grado di rappresentare in modo più realistico il reddito tipico intermedio (la media risulta troppo influenzata dalla presenza di pochi “ricconi” che spostano il valore in alto).
Del secondo era disponibile solo il valore medio, quindi è stato presso quello.

I dati in questione sono tutti nominali, ovvero sono i valori di reddito espressi in base al potere di acquisto della moneta in ciascun anno considerato, senza considerare l’effetto svalutante dell’inflazione. Ovviamente per poter rappresentare e confrontare i valori su una scala temporale lunga è necessario depurare l’effetto dell’inflazione calcolando i valori reali. Per fare ciò è si è considerato l’indice dei prezzi al consumo NIC (vedi fonti) prendendo come anno di riferimento il 2016.

Ecco quindi il grafico con i valori ottenuti:

Reddito netto famigliare e individuale in valori reali in ItaliaI dati più recenti disponibili (2016) ci dicono quindi che il reddito famigliare netto mediano è di 25.000 euro (2.083 euro al mese), mentre il reddito individuale netto medio è di 19.111 euro (1.593 euro al mese).

Si può notare come effettivamente la crisi economica abbia ridotto il reddito negli ultimi anni. I valori più alti sono stati raggiunti nel 2006. Già nei primi anni ‘90 comunque, si era assistito ad una fase di contrazione, tanto che complessivamente il picco del 2006 non è molto lontano dai valori del 1989-91.
Possiamo dire, quindi, che effettivamente nel 2016 siamo più poveri rispetto ad un passato recente ed in linea con i livelli di reddito del 1987.

Il discorso è diverso, però, se si torna indietro a periodi più lontani. Come si vede, dalla seconda metà degli anni ‘60 fino alla fine degli anni ‘80 entrambe le tipologie di reddito si sono incrementate in modo sostenuto. Andando a ritroso rispetto al dato del 2016, quindi, il reddito cala molto e le differenze si fanno notevoli.

Per rendere le cose più chiare ecco un grafico con i dati rappresentati in forma di variazioni percentuali rispetto al 2016:

Reddito netto famigliare e individuale in valori reali in Italia - Variazioni percentuali dal 2016

Come si vede a metà anni ‘60 gli italiani campavano con un reddito che era circa il 50% rispetto a quello del 2016. Nonostante il boom economico l’Italia di quel tempo era ancora decisamente povera rispetto ai valori attuali. L’accesso a molti beni e servizi che oggi diamo per scontati era ancora precluso a gran parte della popolazione.

Bisognerebbe poi considerare un aspetto che questi grafici non mostrano: i miglioramenti derivati dal progresso tecnologico. I prodotti e servizi che possiamo acquistare oggi con il nostro reddito sono nettamente migliori rispetto a quelli del passato, anche non molto lontano. Per fare un esempio, un’automobile degli anni ‘90 era più inquinante, meno sicura e meno accessoriata di quelle di oggi; non parliamo poi di quelle più vecchie.

Quando si rimpiange il passato, quindi, è meglio non andare troppo indietro nel tempo.

 


Fonti

I dati sono tratti dai rapporti statistici della Banca d’Italia Bilanci delle famiglie italiane.
I redditi netti famigliari mediani 1977-2016 sono stati recuperati dalla sezione Risultati dell’indagine; Tavole; Tavole storiche. Per i dati precedenti, non essendo disponibile direttamente il dato mediano, si è fatto riferimento al valore medio del quinto decile recuperabile sui singoli rapporti, che non è uguale ma è molto simile.
I dati sui redditi netti individuali medi sono stati tratti dai singoli rapporti.

Da notare che questi rapporti della Banca d’Italia non hanno avuto nel tempo una cadenza sempre regolare. Quello del 2016 è per ora l’ultimo rapporto disponibile.

La serie degli indici dei prezzi al consumo per calcolare i valori reali è stata presa dal sito Serie storiche ISTAT sezione Economia e finanza locale; Prezzi; Prezzi al consumo; Variazioni percentuali degli indici nazionali dei prezzi al consumo per l’intera collettività – Anni 1955-2015.

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