Fatti e opinioni 2024

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#5# La destra balorda al governo sulla questione ucraina fa solo propaganda (tanto per cambiare)

08/04/2024

Giusto qualche settimana fa la nostra Presidente del Consiglio era in Ucraina a promettere un pieno e incondizionato appoggio al Paese contro l’aggressione del regime criminale russo. Vedi:
Meloni a Kiev: “Ucraina, parte della nostra casa: la difenderemo.”
https://www.rainews.it/articoli/2024/02/-meloni-ad-hostomel-kievucraina-parte-della-nostra-casa-e-la-difenderemoil-g7-a-kiev-53125ed4-846e-40ef-9ada-4951ec2940f1.html

Una posizione da condividere pienamente, una volta tanto. Il problema è che, come al solito, la destra balorda al governo fa solo propaganda ad uso e consumo dei media ma poi all’atto pratico combina poco o niente, se non proprio si mette a fare l’esatto opposto. E’ un atteggiamento incoerente e confuso che ormai può essere considerato un “marchio di fabbrica” nel modo di fare politica di questa destra balorda, che non è casuale ma è proprio voluto. (vedi punto #3#).

L’Italia è uno dei paesi che sta fornendo meno aiuti all’Ucraina e il governo non manca mai di mostrarsi incredibilmente debole e tentennante. Basta pensare a tutti i patetici dubbi in merito al fornire all’Ucraina armi che siano in grado di colpire anche da una certa distanza, perché questo potrebbe irritare il regime russo. Un atteggiamento che definire patetico è poco. C’è una guerra in corso, mica stanno giocando in Ucraina.

Se non bastasse il Governo e la nostra Presidente del Consiglio si sono affrettati a dichiarare che in nessun caso l’Italia invierà proprie truppe sul territorio ucraino. Una dichiarazione così perentoria che da una parte risulta assolutamente poco credibile, perché non si sa come la situazione può evolvere, ma soprattutto dall’altra parte è una dichiarazione che mostra una incredibile debolezza nei confronti del regime russo, che politicamente ne trae un enorme vantaggio.

Negare una QUALSIASI ipotesi di intervento diretto in Ucraina significa fare un favore al regime russo, lo capirebbe anche un bambino. E’ una questione proprio di strategia politica e militare. Non a caso la Francia, il Regno Unito, la Polonia, i paesi scandinavi e altri paesi europei dell’est hanno molto più razionalmente e intelligentemente previsto qualsiasi ipotesi, anche quella di un intervento militare diretto. Non è solo la posizione più realistica ma è anche la posizione di giusta deterrenza nei confronti del regime russo. Se ci sarà mai un intervento Nato o europeo in Ucraina, l’Italia si accoderà, come sempre è accaduto in situazioni simili, anche solo per non rimanere isolata, facendo la solita figura di quelli che non hanno una posizione chiara e vanno a rimorchio.

Va ricordato che l’obiettivo dichiarato del regime russo non è la conquista di qualche territorio conteso, che è stato solo il pretesto per iniziare la guerra. Fin dall’inizio l’obiettivo è quello di sottomettere l’Ucraina per farla ritornare sotto la loro sfera di influenza. Il regime russo pretende di avere il diritto di controllare l’Ucraina, la considerano una cosa loro, lo hanno ripetuto mille volte; non sono disposti ad accettare una Ucraina autonoma che guarda ad occidente. Ma gli ucraini non ne vogliono sapere di tornare sotto il controllo del regime russo, ovviamente, posizione comune a tanti altri paesi che confinano con la russia.

In tali condizioni una soluzione diplomatica che preveda un accordo di pace tra Ucraina e russia è quindi impossibile. Quelli che straparlano continuamente di “pace” ad ogni costo in realtà parteggiano chiaramente per i russi. E’ gente schifosa, falsa e viscida che inneggia e giustifica continuamente la guerra di putin e allo stesso tempo predica peloso pacifismo per tutti gli altri. Bisogna considerare che la propaganda pro russia è ben presente in occidente e gentaglia del genere (spesso prezzolata) la trovi ovunque.

L’Ucraina ha bisogno di ricevere un sostegno reale e concreto, non discorsi e passerelle organizzate per i media. E la guerra fatta indirettamente non è detto che sia l’unica soluzione possibile e, soprattutto, non è detto che sia la soluzione migliore.

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#4# Produzione mondiale di energia elettrica per fonte nel 2023

15/03/2024

Al punto numero #2# abbiamo visto i dati di produzione elettrica per fonte del 2023 nell’Unione Europea forniti da Ember. Adesso sono disponibili anche i primi dati sulla produzione mondiale. Si tratta, per ora, solo dei dati mensili. I dati annuali verranno aggiornati da Ember probabilmente tra qualche settimana, quando verrà pubblicato anche il nuovo rapporto annuale (Global Electricity Review). Facendo la somma dei dati mensili è comunque già possibile avere i dati annuali, che in genere sono praticamente gli stessi pubblicati successivamente da Ember (al limite potrebbero esserci piccole rettifiche).

I dati sono visibili in grafico e scaricabili dalla solita pagina selezionando come dataset “Generation monthly”:
https://ember-climate.org/data/data-tools/data-explorer/
Si tratta di produzioni nette.

Ecco la tabella di riepilogo con i dati annuali:

Produzione mondiale 2023 EmberIl dato più interessante è quello della produzione solare, che per il secondo anno consecutivo si conferma la fonte di energia mondiale che cresce di più. Questa fonte sta continuando a far registrare incrementi annuali crescenti nel tempo, ovvero sta mantenendo ancora una progressione esponenziale (lo scorso anno gli stessi dati Ember indicavano +261 TWh). Considerando che le installazioni di potenza fotovoltaica nel mondo sono cresciute molto nel 2023 (vedi i dati di questo rapporto IEA), e che queste installazioni incidono ovviamente solo in modo parziale sulla produzione del medesimo anno, è molto probabile che anche nel 2024 l’incremento annuale vada crescendo.

A compensare questa crescita del solare c’è però un rallentamento della produzione eolica che, sebbene sia la seconda fonte per crescita, negli scorsi due anni era arrivata a registrare incrementi di 250-260 TWh. Bisogna vedere se questa tendenza al rallentamento continuerà o se si tratta solo di una fase temporanea.

Altro dato molto rilevante (e insolito) è il notevole calo della produzione idrica, che segue un altro sostanzioso calo registrato nel 2021 e una ripresa modesta nel 2022. In pratica nel 2023 la produzione è più bassa di quella del 2020. Una situazione molto insolita perché la fonte idrica nel mondo ha ancora buone prospettive di sviluppo, principalmente grazie ai paesi con economia emergente, mentre nei paesi ad economia avanzata tende alla stabilità. Infatti dai primi anni 2000 la produzione idrica stava crescendo a buon ritmo, quasi 86 TWh di incremento medio nel periodo 2001-2020, considerando i dati di produzione lorda utilizzati nei grafici sulla produzione elettrica presenti su questo sito. Questo declino nella produzione idrica pare dipendere essenzialmente da questioni meteorologiche, ovvero, molto semplicemente, ha piovuto meno in quelle zone del mondo che hanno molti impianti idroelettrici. Una volta passata questa anomalia, quindi, si si aspetta nei prossimi anni un certo recupero di questa fonte.

Grazie all’incremento del totale della produzione rinnovabile, la produzione fossile cresce nel 2023 solo di 143 TWh, uno dei dati più bassi mai registrati al di fuori dei periodi di crisi economica globale. Ma se la fonte idrica avesse avuto una variazione “nella media”, nel 2023 le fonti fossili sarebbero state circa a zero come variazione. In pratica come tendenze medie le fonti fossili stanno arrivando al loro “picco”, ovvero ad un contesto nel quale non riusciranno più a crescere (e probabilmente inizieranno a calare).

In tal senso il dato 2023 è significativo perché l’incremento della produzione totale (ovvero i consumi di energia) è simile all’incremento medio registrato dal 2011 (passati gli effetti della crisi globale 2008-9). Stiamo parlando quindi di circa 600 TWh, che se fossero forniti dalle rinnovabili farebbero bloccare la crescita delle fonti fossili e, come detto, ormai come tendenza ci siamo molto vicini.

In questo contesto la produzione nucleare rimane abbastanza irrilevante perché in media mostra variazioni quasi stazionarie. Nel 2023 mostra un dato più positivo della media come parziale recupero rispetto al vero e proprio crollo di produzione registrato nel 2022 (-129 TWh) in gran parte a causa di problemi tecnici ad alcune vecchie centrali nucleari (principalmente francesi).

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#3# La destra balorda al governo è un fenomenale esempio di incoerenza e trasformismo politico

12/03/2024

La destra balorda che ci ritroviamo al governo ha vinto le elezioni sguazzando per anni e anni nel peggiore populismo fascio-sovranista. Fino a prima delle elezioni politiche hanno portato avanti tutta la tipica propaganda populista di quel tipo basata su clamorose balle, complottismo, proposte deliranti, eversive e antidemocratiche, lotta ai “poteri forti”, anti-europeismo e anti-occidentalismo, anti-globalismo, lotta a fantomatici nemici del “popolo”, e altre idiozie simili.

Poi, una volta al Governo, si sono progressivamente rimangiati tutto ed hanno iniziato ad atteggiarsi e comportarsi come una tipica destra liberista, europeista, occidentale. In pratica l’esatto opposto di quanto facevano prima… -LOL- Beh, a prescindere dall’orientamento politico uno potrebbe anche essere felice di questo cambiamento.

Il problema è che nel frattempo i politici della destra balorda sono sempre gli stessi, le persone sono sempre quelle di prima. Il problema è che in realtà la destra balorda ha sì cambiato linea ma allo stesso tempo non può rinnegare pienamente la propaganda fascio-sovranista portata avanti per anni fino a poco tempo fa. E tutto questo genera un contesto a dir poco surreale e grottesco.

Quale idea di Italia ha la destra balorda?
Un’Italia sovranista o europeista? Un’Italia nazionalista o autonomista? Un’Italia liberista o statalista? Un’Italia filo-occidentale o filo-russa? Un’Italia inclusiva e moderna o discriminatoria e retrograda? Un’Italia delle libertà e dei diritti o autoritaria e anti-democratica?

La risposta non si sa, mica si capisce. Nella destra balorda ci sono idee estreme e opposte, c’è tutto e il contrario di tutto. Evidentemente il loro obiettivo è quello di tenere i loro elettori imbambolati in uno stato confusionale permanente in modo che non possano reagire e cambiare idea. -LOL-

E la cosa più divertente è che la destra balorda in tutto questo contesto ha anche il coraggio di accusare il centro-sinistra di essere poco coerente e poco unito… -LOL- Hanno la più grande faccia di bronzo mai vista nella storia della politica italiana.

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#2# Produzione di energia elettrica per fonte nell’UE nel 2023

28/02/2024

Come al solito diamo un’occhiata ai dati di produzione elettrica dell’anno scorso forniti da Ember con un certo anticipo rispetto ai principali istituti statistici del settore energia, che in genere rilasciano le loro statistiche verso metà anno (anche i grafici sulla produzione elettrica presenti su questo sito verranno aggiornati solo in quel periodo).

I dati annuali elaborati nella seguente tabella potete osservarli in grafico e scaricarli da questa pagina selezionando sulla sinistra come paese “EU”:
https://ember-climate.org/data/data-tools/data-explorer/
Si tratta di produzioni nette.

Produzione UE 2023 EmberCome si prevedeva, nel 2023 c’è stato un crollo della produzione fossile dopo due anni di leggera ripresa causata dall’incremento rapido della domanda di energia nel periodo post covid e dalla necessità di compensare i risultati particolarmente negativi della produzione idrica e nucleare (la seconda a causa di problemi alle centrali francesi). La produzione fossile, quindi, continua la sua tendenza al declino iniziata una quindicina di anni fa, grazie in particolare al calo del carbone, che è ai minimi storici.

A spingere questo declino del fossile, negli anni scorsi come nel 2023, è l’incremento della produzione delle nuove fonti rinnovabili (in particolare eolico e solare). Nel 2023 ha anche rimbalzato la produzione idrica dopo i risultai pessimi precedenti, ma sul lungo periodo questa produzione tende ad essere costante.

Nel 2023 il calo della produzione fossile è particolarmente accentuato anche a causa del calo della domanda di energia.

La produzione nucleare, dopo un 2022 particolarmente disastroso e una tendenza al declino che dura da 20 anni, mostra nel 2023 solo un leggero recupero.

A chi vuole approfondire l’argomento della situazione del settore energia al 2023 consiglio di leggere l’European Electricity Review 2024 redatto da Ember, un rapporto decisamente completo e ben fatto.

Nel 2024 la produzione di eolico e solare si prevede che continui a crescere in funzione della crescita della potenza installata (la produzione solare sicuramente, l’eolica dipende un po’ dalle condizioni meteo), ma probabilmente avremo anche un certo rimbalzo della domanda di energia (o comunque non calerà come nel 2023), quindi difficilmente si vedrà una riduzione della produzione fossile così ampia come lo scorso anno.

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#1# Le surreali violente proteste dei contadini

04/02/2024

Masse di bifolchi contadini protestano violentemente in Italia e altrove contro l’Unione Europea. Per capire quanto siano surreali e assurde queste proteste basta sapere che circa un terzo di tutto il bilancio comunitario è destinato a sussidi al settore agricolo. Vedere il secondo grafico qui:
https://agriculture.ec.europa.eu/common-agricultural-policy/cap-overview/cap-glance_it#capfinancing

Sostegno agli agricoltori bilancio UEE questo nonostante il settore agricolo contribuisca al PIL europeo per solo circa il 3%. In Italia nello specifico il settore agricolo vale appena il 2,2% del PIL, vedere:
http://grafici.altervista.org/composizione-del-pil-per-settore-economico/

In pratica il settore agricolo non vale quasi niente ma si ciuccia una valanga di sussidi pubblici e i contadini campano praticamente solo grazie a questi; e hanno pure il coraggio di lamentarsi…

E stendiamo un velo pietoso sul patetico tentativo della destra balorda di cavalcare questa protesta, quando poi si scopre che in realtà il governo proprio recentemente ha incrementato le tasse sugli agricoltori togliendo alcune esenzioni previste in precedenza, vedere:
https://www.informazionefiscale.it/stop-esenzione-IRPEF-agricoltori-2024-redditi-agrari-dominicali

Non solo. Il governo poco tempo fa ha varato un “decreto sicurezza” che puniva in termini penali i blocchi stradali perché “danneggiavano il paese”, ma ora si guardano bene dall’applicare quelle norme in questo caso…

In definitiva ci ritroviamo con un governo incapace e confuso che non sa quel che fa.

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I testi della sezione Fatti e opinioni del 2023 si trovano in questa pagina.