Tasso di crescita naturale della popolazione in Italia e altri paesi (1960-2022)

Ovvero: come varia la popolazione senza l’apporto di nuovi immigrati?


(aggiornato con i dati del 2022)

Si era già visto nel grafico dedicato alla popolazione che in Italia il saldo naturale, ovvero la differenza tra nuovi nati e morti, è decisamente negativo già da qualche anno.
Per confrontare più facilmente valori tra stati con popolazioni diverse possiamo calcolare il tasso di crescita naturale, ovvero il rapporto tra il saldo naturale e il totale della popolazione residente.

Il saldo naturale, e il relativo tasso, indicano quindi di quanto varia la popolazione considerando solo i residenti fino a quel momento, senza considerare il saldo migratorio, ovvero le persone immigrate ed emigrate quell’anno. Va detto però che i nuovi nati e i morti fanno riferimento a tutti i residenti del paese, quindi anche agli immigrati arrivati negli anni precedenti. Nel contesto europeo, essendo la natalità tra gli immigrati in genere più elevata e la mortalità minore (sono più giovani) rispetto agli autoctoni, questo aspetto finisce per influenzare leggermente il dato finale, incrementando comunque il valore del tasso di crescita.

Vediamo quindi il primo grafico (i vari paesi sono stati suddivisi per evitare troppa confusione nella rappresentazione):

Tasso di crescita naturale della popolazione in Italia e altri paesi 1/5 (1960-2022)L’andamento dei valori segue per l’Italia quello già visto per le nascite nel grafico citato in precedenza (al quale si rimanda per il commento). Infatti l’andamento delle morti è abbastanza regolare nel tempo, a parte la recente epidemia covid, quindi il tasso non ne risulta eccessivamente influenzato. Stessa cosa probabilmente vale per le serie degli altri paesi.

Ad ogni modo si può notare come il tasso di crescita in Italia sia diventato negativo già nel 1994, senza però allontanarsi troppo dallo zero (tanto che nel 2004 è tornato temporaneamente positivo).

Dopo la crisi del 2009 è iniziata una nuova fase discendente che ha portato il tasso su valori negativi che non si erano mai visti prima.

Nel 2020, con il notevole incremento del numero dei morti causati dalla pandemia covid-19, il tasso di crescita ha subito un notevole peggioramento raggiungendo il nuovo minimo storico di -5,6 persone ogni mille residenti. In termini assoluti si tratta di un calo di circa 335.000 persone.

Come si vede il tasso di variazione naturale nei due anni successivi è riuscito a recuperare ben poco dal crollo del 2020 perché il dato sulle morti non è ancora tornato completamente normale, mentre quello sulle nascite continua lentamente a calare.

Nel 2022 il tasso è addirittura tornato subito a peggiorare facendo registrare un valore del -5,4 per mille residenti. In termini assoluti si tratta di un calo di circa 321.000 persone.

Come si può osservare, la pandemia covid-19 ha avuto un effetto negativo sui tassi di tutti questi paesi, anche se con un’incidenza diversa. Il recupero sul 2020, dove c’è stato, è risultato modesto come in Italia.

La Germania è stata tra le prime nazioni a sperimentare un calo demografico dei residenti. Non a caso è anche una delle nazioni che ha più massicciamente utilizzato l’immigrazione. Come si vede il tasso è rimasto costantemente negativo dal 1972 ad oggi.

Nel 2020 è uno dei paesi che ha avuto gli effetti minori dalla pandemia di coronavirus ma il dato è peggiorato nei due anni successivi, in particolare proprio nel 2022 con un valore del -3,9 per mille. Si tratta del minimo storico per questo paese.

La Spagna, al contrario, è una delle nazioni che ha avuto la fase di decrescita più tardi rispetto ad altri. Ad ogni modo sono riusciti a recuperare e negli ultimi anni stanno facendo segnare sempre un nuovo minimo storico. Nel 2020 il covid ha avuto un effetto notevole (con un’incidenza simile a quella italiana) facendo precipitare il tasso al -3,2 per mille. Anche in questo caso dopo un piccolo rimbalzo il dato è tornato a calare nel 2022 portandosi ad un -2,8 per mille.

La Francia è l’unica in questo grafico che mantiene un tasso di crescita positivo e senza eccessive variazioni. Negli ultimi anni si nota comunque l’inizio di una fase discendente e, come gli altri paesi considerati, si registrano sempre nuovi minimi storici.

Nel 2020 l’incidenza del covid non è stata particolarmente eccessiva ma il dato del tasso è calato comunque all’1,0 per mille. Nel 2022 il tasso è in calo con un valore del +0,8 per mille, ancora positivo, comunque.

Vediamo velocemente i grafici relativi ad altri paesi:

Tasso di crescita naturale della popolazione in Italia e altri paesi 2/5 (1960-2022)Tasso di crescita naturale della popolazione in Italia e altri paesi 3/5 (1960-2022)Da notare come il covid abbia colpito duramente i paesi dell’Europa dell’est, in questo caso Polonia e Repubblica Ceca.

Da notare anche come la Grecia abbia un andamento della crescita naturale simile a quello dell’Italia.

Tasso di crescita naturale della popolazione in Italia e altri paesi 4/5 (1960-2022)Notevole la crisi demografica della Russia a partire dai primi anni ‘90. I dati più recenti sono migliorati ma rimangono mediamente ben negativi. Come già detto, l’epidemia covid ha colpito pesantemente i paesi dell’est europa e, come si vede, in Russia c’è stato un vero e proprio crollo demografico.

Italia e Giappone già da diversi anni sembrano seguire un tracciato comune verso valori sempre più negativi, ma il Giappone aveva mantenuto in passato una natalità ben superiore.

Vediamo un confronto tra l’Italia e l’Unione Europea (UE27):

Tasso di crescita naturale della popolazione in Italia e altri paesi 5/5 (1960-2022)Il tasso di crescita naturale dell’Unione Europea ha una tendenza al calo dal 2009, così come visto per molti stati europei. Era già sceso sotto lo zero per la prima volta nel 2012 e nel 2022 ha fatto segnare un nuovo minimo storico con un calo del 2,8 per mille (circa 1.263.000 persone in meno). Come si vede il covid ha creato un notevole “scalino” verso il basso.

L’Italia è sotto la media dell’Unione Europea dal 1976.

Infine vediamo un grafico con il tasso di crescita naturale di tutti gli stati europei nel 2022 ordinati in modo decrescente:

Tasso crescita naturale europa 2022Come si vede l’Italia è decisamente nella zona negativa, ma è in buona compagnia.

Nel 2022, a causa degli strascichi del covid, continua ad esserci una maggiore presenza di dati “in rosso” rispetto al passato.

Di quest’ultimo grafico sono disponibili anche le versioni degli anni scorsi:

Va considerato che i dati sono spesso sottoposti a rettifiche successive, quindi i vecchi grafici potrebbero riportare valori non aggiornati.

 


Fonti

I dati di Stati Uniti, Russia e Giappone sono stati tratti dal sito World Bank Open Data sezione “Indicators; Health; Birth rate, crudeDeath rate, crude”. Il tasso di crescita naturale è stato ottenuto per differenza.

I dati di tutti gli altri paesi sono tratti dal sito Eurostat sezione “Population and demography; Demography, population stock & balance; Database; Population change – Demographic balance and crude rates at national level (demo_gind)” selezionando l’indicatore “Crude rate of natural change of population”.

Da notare che con l’uscita del Regno Unito dall’UE l’Eurostat non ha più aggiornato i dati di questo paese e non si sa quando tornerà a farlo.

 

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